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        III - IL METODO È L'AGENTE EFFICACE DI OGNI CAMBIAMENTO

Per l'Uomo cambiare significa generalmente concludere un'esperienza esistenziale e iniziarne un'altra. Anche se può sembrare altrimenti, la natura umana, essendo scarsamente espansa dal punto di vista coscienziale, non consente di condurre più esperienze significative contemporaneamente: anzi in alcuni casi una vita intera può essere spesa in attesa di una sola esperienza fondamentale che dura pochi secondi. Il Metodo è indispensabile per cambiare; in quest'epoca non è possibile ottenere risultati in altri modi: secoli di abitudini e condizionamenti sociali hanno cristallizzato l'interiorità degli esseri umani, a volte irrimediabilmente. Si riconosce un essere completamente cristallizzato (spiritualmente morto) da come ha condotto la propria esistenza: se ha seguito le indicazioni sociali e religiose della maggioranza senza sussulti né ribellioni, sin dall'infanzia, conformando ad esse la propria esistenza, in età matura le sue possibilità di vita interiore sono minime. La caratteristica peculiare di una persona cristallizzata è la conformazione del proprio dialogo interiore, basato su circuiti pregiudiziali. Questi circuiti sono da sempre origine di veri e propri disastri sociali, perché portano a considerare giuste cose palesemente irrazionali e distruttive. La storia fornisce esempi clamorosi: guerre disastrose hanno prodotto migliaia di morti in nome di un'idea o di ragioni che, dopo pochi anni, la maggioranza delle persone appartenenti allo stesso popolo che le ha originate, trova assurde (v. nazionalsocialismo Tedesco, Santa Inquisizione, ecc.). La difficoltà di interrompere e poi eliminare questi circuiti è enorme; il primo passo sta nel riconoscere di esservi immersi, e già per questo è necessaria una notevole quantità di energia. In seguito nasce il desiderio di volerlo fare e a questo scopo il Metodo offre mezzi più o meno rapidi e radicali. Uno di essi è quello di fare sempre il contrario di ciò che ci verrebbe spontaneo di fare. È evidente che non è possibile applicare questa regola indiscriminatamente e a lungo, in quanto ci si troverebbe in contrasto con vere e proprie esigenze di sopravvivenza, ma già attuare questo in alcune situazioni che coinvolgono emotivamente, dà risultati notevoli. Il dialogo interiore di cui, con i circuiti di pensiero pregiudiziale, abbiamo visto un aspetto, è costituito da tre livelli: •Fisico: gesti e azioni coatte (fumare, tic, abitudini alimentari, ecc.). •Emotivo: nasce dal sentire le esperienze della vita come bene o male (in genere ciò che fa piacere o fa comodo è bene, tutto il resto è male). •Mentale: ragionare attraverso i circuiti pregiudiziali, traendo quindi conclusioni sulla base di preconcetti (è più forte di me, sono fatto così, non posso, devo, ecc.) Lo sviluppo completo dell'Intelligenza del Cuore elimina gradualmente il dialogo interiore a tutti i livelli.

ESERCIZIO Scegliere un'esperienza ricorrente e utilizzare la constatazione per evitarne la ripetizione. Attenzione a non sostituire una tale esperienza con un’altra equivalente.

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