
XX - IL METODO STABILISCE EQUILIBRIO TRA TE E GLI ALTRI
Nella Via Tantrica è indispensabile stabilire un corretto rapporto tra il dare ed il ricevere.
Dare significa contribuire sostanzialmente nel portare un altro ad un più alto livello di Coscienza: soltanto una Guida e, in minor misura, un Apprendista esperto, sono in grado di dare veramente e soltanto dopo aver ricevuto l’Iniziazione.
I principianti e coloro che hanno accumulato ancora scarsa esperienza, possono soltanto riequilibrare ciò che ricevono, con un atteggiamento devoto ed un impegno entusiasta.
Per devozione qui non si intende l’adorazione delle Guide, ma l’intento di onorare ciò che viene fatto senza tornaconto; facilitare la vita di chi cerca di dare una mano, alleggerirla magari dai problemi spiccioli, offrire un dolce o un fiore sono atti di riconoscimento e di rispetto che servono non tanto a chi li riceve, ma a chi li compie. Il denaro nella società occidentale merita un discorso a parte, visto il simbolismo di cui è carico: l’insegnamento non può né deve essere mai retribuito economicamente.
Se una Guida o un Apprendista si trovano in difficoltà economiche, chi ha le possibilità può intervenire, ma prestare è meglio che regalare, poiché non lede la dignità dell’altro, anzi, l’atto della restituzione, rafforza la sua autostima.
Da un certo livello di addestramento in poi il problema si sposta: la Corrente comincia a manifestarsi nella vita dell’Apprendista, inviando persone che vogliono ricevere da lui/lei, consigli, suggerimenti o un addestramento vero e proprio, di solito questi eventi sono utili per mettere alla prova il livello di Coscienza e le capacità di chi trasmette.
È compito dell'Apprendista trovare un modo affinché chi liberamente a lui si affida abbia l’opportunità di pareggiare il proprio karma, negativo o positivo: solo in questo modo potrà diventare infatti un essere libero.
Per ciò che riguarda il passato è necessario esaurire le proprie pendenze, che spesso si
concretizzano sotto forma di paure, veri e propri aggregati di energie emotive indipendenti dalla propria volontà: è difficile sbarazzarsene, ma essi impediscono di raggiungere la chiarezza interiore ed il conseguente contatto con piani di Coscienza superiori.
L’Apprendista, saldati i debiti/crediti macroscopici (es.: dipendenza dai genitori, dipendenza dei figli), riequilibra ciò che riceve solo comprendendo che il fine della Via tantrica non è personale e che partecipare al Kula è un’occasione e un privilegio: capito questo, la giusta azione scaturirà spontaneamente al momento opportuno.
Si acquisisce così, esercitando l’impeccabilità, l’attenzione necessaria a tenere sotto controllo le entrate e le uscite del bilancio esistenziale: l’obiettivo ideale è il pareggio, ma l’imperfezione umana consiglia di ricercare un leggero attivo.
Un Guida utilizza il dare ed il ricevere, all'interno del Kula, come strumenti di insegnamento.
All'inizio fornisce la propria Energia all’Apprendista affinché, se quest'ultimo ha il Cuore aperto, percepisca la differenza di qualità tra il suo modo di Essere, sereno e potente, e quello delle persone che ha sino ad allora incontrato.
Nell’Apprendista nasce così il desiderio di imitare la Guida e realizzare per se stesso quel modo di Essere.
Con il passare del tempo questo legame diventa così forte che il dolore più grande di un Apprendista è rappresentato dalla perdita dell'allineamento interiore con la propria Guida.
Utilizzando questa leva, la Guida a poco a poco mette l’Apprendista nelle condizioni di distaccarsi dagli altri legami, favorendo in tal modo la soluzione del suo karma: gradualmente nell’Apprendista un nuovo modo di essere si sostituisce al vecchio, senza che sia distrutta la sua natura intima, ma solamente le tendenze indotte.
La Guida utilizza ogni circostanza della Vita, anche quelle più insignificanti (all'occhio dei profani), per addestrare, e quando queste non sono sufficienti, ne crea di artificiali; in tutti e due i casi gli eventi vengono dilatati fino all'inverosimile, in modo da non poter rientrare nei parametri normalmente utilizzati per catalogare la realtà.
Tradizionalmente queste circostanze vengono chiamate prove, e di solito si tratta di situazioni di conflitto in cui la Guida stessa si pone nella condizione di oggetto di risentimento.
Inoltre esistono momenti in cui la Guida ritira la propria Energia dall’Apprendista al fine di verificare se questi si sia stabilito saldamente su un determinato piano di Coscienza e possa quindi procedere autonomamente.
Solo sviluppando capacità di intuizione e distacco, proprie di stati di Coscienza Superiori, l’Apprendista può comprendere cosa accade realmente.
Per poterle ottenere egli è costretto ad acquisire un nuovo Sistema Simbolico, cioè a dare agli eventi della Vita significati completamente differenti e soprattutto esoterici: se non riuscirà a farlo entrerà in un circuito mentale fatto di giudizi e relative condanne che lo porteranno inesorabilmente ad allontanarsi dalla Guida e dalla Via tantrica.
I Simboli sono significati particolari della Vita, gli Esseri Umani stessi sono Simboli: l'Uomo che riesce a dare alla Vita significati diversi e più ricchi fa sì che la Vita lo consideri con più attenzione.
Per coloro che partecipano al Cerchio Interno del Kula (chakra), vi è un momento in cui iniziano a sperimentare la Trasmissione ad altri di ciò che hanno assimilato, questo costituisce una verifica e si tratta di un’esperienza molto delicata e pericolosa.
Le conoscenze acquisite, anche se incomplete, conferiscono sul prossimo un notevole ascendente; la sensazione di Potere che ne deriva può portare l'Apprendista a credere di aver realizzato un risultato definitivo ed indurlo quindi ad approfittarne per scopi personali.
Non esistendo a nessun livello il modo perfetto di applicare il Metodo, e non dipendendo i risultati solo dall’operato del singolo, l’insegnamento efficace è una manifestazione della Corrente tantrica.
Un Guida in contatto con la Corrente riconosce la qualità dell’Energia prodotta e da essa, piuttosto che da ciò che viene detto o fatto, si lascia guidare, cercando instancabilmente, nel successo e nell’insuccesso, la strada migliore.
​
ESERCIZIO
Offrire un dono a chi ci ha aiutato in una situazione critica.
Il dono deve essere significativo non per chi lo fa, ma per chi lo riceve.
