
I - IL METODO È:
I passo CONSTATAZIONE DELLA REALTÀ
II passo ATTENZIONE FISSA AL PRESENTE
III passo CONCENTRAZIONE SUGLI EVENTI
IV passo MEDITAZIONE SULLE AZIONI
V passo COSCIENZA DELLA NATURA INTERIORE
Intraprendere una Via spirituale autentica è per alcuni una vocazione precisa, ma nella maggior parte dei casi l’attrazione verso la dimensione consapevole dell’Essere è un richiamo forte ma indistinto, specie nel mondo contemporaneo dove esiste la possibilità di scegliere fra molte alternative. La Via Tantrica che proponiamo non è facile: è un Cammino antico, anche in passato riservato a pochi, poiché per percorrerlo bisogna possedere le qualità dell’eroe: coraggio, perseveranza, onestà e senso dell’umorismo. Chi comincia non può sapere se è adatto oppure no: il Metodo permette di provare, di capire concretamente se si è disponibili a cambiare punto di vista oppure se si vuole solo soddisfare semplici curiosità. Il Metodo rappresenta quindi la tappa iniziale di un percorso, ma può essere utilizzato indipendentemente, così come imparare a risolvere delle equazioni non obbliga per forza a laurearsi in matematica. Molti dei suggerimenti possono servire a fare chiarezza nella propria esistenza, ad esplorare un mondo interiore spesso caotico, trascurato e imprevedibile, a scoprire parti di se stessi nascoste o sepolte, ad alleviare le sofferenze più grossolane ed inutili oppure semplicemente a nutrire l’anima, mantenendola e sana e vitale. I Passi fondamentali sono cinque: 1. CONSTATAZIONE della realtà: L’Essere testimonia il presente. 2. ATTENZIONE fissa al presente: L’Io-sono dà significato agli eventi. 3. CONCENTRAZIONE sugli eventi: L’energia genera azioni significative. 4. MEDITAZIONE sulle azioni: La realtà muta costantemente. 5. COSCIENZA della natura interiore: L’Essere può conoscere se stesso. La sintesi del Metodo nei 5 Passi nasce dalla scomposizione dell’attività coscienziale: tale operazione è possibile solo grazie ad un notevole rallentamento del processo, normalmente automatico e incompleto, poiché non oggetto di insegnamento da parte di qualsiasi cultura. Si può riconoscere una persona che ha raggiunto un alto livello evolutivo dal fatto che la realtà che la circonda non costituisce più per lei un significato separato dal suo essere. In altre parole tale individuo è cosciente che la realtà percepita da un essere senziente è in sostanza una sua proiezione e come tale è unica, comincia e finisce insieme a lui, è condivisa ed è condivisibile solo in parte. L'Intelligenza, non quella analitica (nel sistema dei 36 principi: Manas), che è troppo lenta, bensì quella intuitiva (ibidem: Buddhi), permette di compiere correttamente i cinque Passi. Per la constatazione è sufficiente il confronto con il punto di vista altrui, i tre Passi successivi richiedono l'addestramento di una Guida, mentre l'ultimo può essere realizzato solo attraverso la Trasmissione. L’essere in relazione ai significati si manifesta in quattro Modalità d’azione differenti: - RUOLO Azione motivata dall’adattamento all'ambiente (Es.: madre che si comporta come la cultura di appartenenza si aspetta da lei, nessuna scelta) - MASCHERA Azioni dovute all’assunzione volontaria di una personalità (Es.: madre anticonformista che sceglie adottare uno dei modelli materni che conosce) - TIPO Azioni che esaltano una particolare personalità (Es.: donna che si comporta come una madre con tutti i suoi cari, indipendentemente dalla necessità di esserlo) - ARCHETIPO Azioni guidate dall’identificazione con una Matrice di personalità (Es.: essere umano che si sente madre di tutti gli esseri viventi perché questa è la sua natura profonda) Il Ruolo si constata soltanto, la Maschera deriva dallo sviluppo dell’attenzione, il Tipo richiede concentrazione costante, l’Archetipo nasce dalla meditazione e si perfeziona attraverso la coscienza di sé. L’esercizio dei cinque passi conduce ad un grado di coscienza più elevato, una posizione “neutra” che permette di guardare dentro e fuori di noi con precisione e attendibilità: il DISTACCO, Conoscenza non perturbata. Quando, con la pratica, la constatazione diviene naturale, si comprende che tutto ciò che accade nella sfera di percezione di un individuo è qualcosa che "gli" accade: così si comincia ad eliminare spontaneamente dall'esistenza tutte ciò che risulta dannoso e/o inutile. Indicatore primario della correttezza dell’operazione è la graduale diminuzione del dolore esistenziale. Grazie al distacco, che dona la lucidità della visione complessiva, è possibile agire evitando i più grossolani effetti della legge karmica e raggiungere l’IMPECCABILITA' : Azione perfetta. L’azione perfetta non è reazione, ma comportamento che mantiene l’equilibrio fra mondo interiore ed esteriore, cioè fra ciò che si è e ciò che è. L’applicazione del Metodo conduce alle seguenti considerazioni, da esaminare accuratamente in modo da coglierne l’impatto profondo rispetto al modo convenzionale di guardare alla vita: - La realtà non ha significato intrinseco - La Realtà ultima non è conoscibile - L’essere proietta la realtà - L’Io-sono, cioè il senso di esistere, dà significato agli eventi - L’esistenza è l’insieme dei significati dati agli eventi. Il Metodo è utile a coloro che vivono uno stato di coscienza fondamentalmente duale, e quindi non comprende gli insegnamenti relativi agli stati superiori di coscienza, quali la Vacuità, la Pervasione con il Tutto, l’Unione con il Divino, ecc. accessibili solo tramite l’Iniziazione tantrica.
ESERCIZI 1. Descrivere un evento cui si è partecipato e confrontarlo con la descrizione di uno o più testimoni. Non stupirsi delle differenze nei resoconti, talvolta eclatanti. 2. Ricapitolare dettagliatamente la giornata appena trascorsa, sforzandosi di ricordare gli atti insignificanti e gli automatismi. Non giudicare se stessi. 3. Compiere un’azione banale affrontando la situazione come se si trattasse di un evento di vitale importanza. Cercare di mantenere la velocità abituale. 4. Ridere di se stessi. Si può tentare in un primo momento di riportare alla memoria una situazione seria e cercarne a posteriori gli aspetti comici, per poi provare a farlo mentre accade. 4. Evidenziare un aspetto di sé che si considera inerente alla propria natura e non frutto di condizionamento. All’inizio la ricerca può essere infruttuosa.
