
VII - IL METODO COINVOLGE ESSENZIALMENTE IL PROSSIMO
Un modo per classificare le Tradizioni Iniziatiche è suddividerle in base alle pratiche che propongono. Ne risultano due macro-categorie generali: da un lato le pratiche ascetiche, dall’altro le pratiche che utilizzano la vita nel mondo come campo dell'esperienza. Il Metodo fa parte di queste ultime, di conseguenza i rapporti con gli altri sono utilizzati in modo strumentale, cioè quali mezzi privilegiati di apprendimento: lo scopo è di ottenere un'esperienza adeguata dell'energia che anima gli esseri senzienti e la conoscenza delle Leggi che ne governano i movimenti. Per questo motivo entrare in rapporto con chi pratica il Metodo in modo corretto, significa espandere la propria visione del mondo, anche se tale ampliamento non richiesto può suscitare reazioni negative. Il processo, scoraggiando episodi anche involontari di prevaricazione e promuovendo la collaborazione in attività condivise, tende all’equanimità , cioè a creare un equilibrio soddisfacente fra persone di natura differente che si trovino a condividere una situazione. Applicare il Metodo in gruppo crea una forte accelerazione nell'apprendere, poiché è molto più facile verificare la propria impeccabilità . Il reciproco aiuto volto al miglioramento individuale fa parte dell'Intento primario che porta all’attivazione di una Corrente Spirituale. Una situazione così propizia è però spesso difficile da accettare se non si crea confidenza, unione vera, fatta di fiducia e affetto, fra le persone coinvolte. I due principali ostacoli a un profondo coinvolgimento personale sono: •l’eccessiva smania di conquistare i favori delle Guide, dell’apprendista più dotato, della donna più affascinante, ecc.; •la paura ossessiva del giudizio altrui. La Vita è un gioco cui partecipano tutti. Ognuno è imbozzolato nel proprio universo, tanto da non riuscire a vedere che tutti gli altri sono una parte di sé (Realtà ultima) o perlomeno sono sulla sua stessa barca (Realtà limitata). Quando la coscienza si rischiara, nel bozzolo si formano delle aperture: colui che sta più vicino, il prossimo, è il primo a essere scorto. Coinvolgere essenzialmente un’altra persona significa condividerne in parte l’esistenza: tale parte deve essere essenziale, ovvero nella scala di valori personale di entrambi deve occupare un posto assai privilegiato. L'esperienza del Sacro è il modo più diretto ed efficace per ottenere questo risultato; subito dopo vengono le esperienze mentali, emotive e fisiche, che possono essere considerate buone basi per rapporti duraturi solo se veramente armoniche con la natura profonda di chi le compie. La Tradizione Tantrica riporta che l’esperienza di coppia, condotta secondo gli insegnamenti più segreti della dottrina, può diventare il cardine della realizzazione spirituale, poiché chi è in grado di risolvere l’unione della polarità fondamentale può con facilità guidare la propria coscienza a fondersi con l’Assoluto.
ESERCIZIO 1. Definire una situazione personale in cui gli altri sono stati inclusi ed una in cui sono stati esclusi. Lo scopo è di comprendere la differenza fra un rapporto formale e la condivisione di un'esperienza.
