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        V - IL METODO NON È CONTROLLARE, COMANDARE, SOTTOMETTERE

Il Metodo e la Disciplina sono due componenti che viaggiano insieme e devono procedere di pari passo. L'addestramento nella Via, quando è assorbito con sincerità e perseguito con costanza, produce degli effetti evidenti, fra cui una maggiore volontà e una determinazione non comune. La mente ben allenata accresce in breve tempo la sua efficienza fino a diventare ordinata: l'unico effetto indesiderato è spesso una reazione emotiva al contatto con gli altri, l'insofferenza per chi interiormente è più confuso o non sa concentrarsi a lungo. Da questo nasce l'impulso, permeato di buone intenzioni, a imporre il Metodo: la maggior energia di cui si dispone è applicata in modo istintivo, cercando di cambiare il punto di osservazione di chi è meno esperto e di costringerlo quindi in una forma interiore che non ha ancora maturato. In realtà è uno sforzo vano, o persino dannoso, perché non corrisponde alla sostituzione graduale di un Sistema Simbolico con un altro, ma alla sovrapposizione artificiale di un sistema a quello precedente. Il processo risulta permanente soltanto se vi è una forte determinazione volontaria da parte di chi desidera cambiare. Secondo la quantità di energia impiegata nel processo di impressione, il sistema imposto avrà vita più o meno lunga: la conclusione sarà comunque sempre la stessa e cioè, alle prime difficoltà, la persona ritornerà al suo stadio iniziale. La dinamica è la seguente: 1.CONTROLLO Si inizia con un'ingerenza nella vita altrui, tesa a capire la situazione che un altro sta vivendo: purtroppo, se manca il necessario distacco emotivo, nascono una serie di giudizi. Per esempio, se il principiante non riesce ad attenersi alla disciplina, significa che non è adatto alla Via. 2.COMANDO Se manca la padronanza delle tecniche sottili di addestramento, si assume un atteggiamento autoritario, che, per il suo impatto violento, penetra nella psiche altrui: peccato che imporre la propria volontà, anche a fin di bene, genera una responsabilità karmica. 3.SOTTOMISSIONE Quando la persona che apprende il Metodo non ha i mezzi per ribellarsi al comando, mancando di un Sistema Simbolico ben strutturato, lascia che la sua guida invada il suo mondo interiore e ne diventi padrone. Ecco creato uno schiavo al posto di un uomo libero. Tutto ciò è contrario al Metodo, che è finalizzato all’Autonomia (Svatantra).

ESERCIZIO Verificare qual è la propria posizione abituale nel contatto con gli altri. Gli atteggiamenti più comuni si dividono in aggressivi e remissivi: non è difficile costatare le proprie tendenze a imporre o a spiegare, esprimere o reprimere, ecc.

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