
XI - IL METODO È UN PROCESSO, QUINDI SENZA UNA MORALE
Per comprendere correttamente il Metodo è indispensabile eliminare i concetti di bene e male, che sono il fondamento sia delle regole sociali, sia degli schemi di comportamento personali costruiti dall’individuo in risposta ad esigenze fisiche e psicologiche .
La vita degli esseri umani è guidata dalla legge di minor resistenza: il codice etico, essendo condizionato dalle consuetudini, è meccanico e assorbito passivamente.
Il Metodo introduce una variante significativa a questo stato di cose. La sua applicazione mette spesso l'Adepto in condizione di contrasto con le convenzioni sociali, ma anche con le proprie convinzioni religiose, politiche, ecc.
È necessario che la validità del Metodo sia evidente a chi lo vuole applicare, in modo che abbia stimoli sufficienti a superare le difficoltà interiori ed esteriori che si presenteranno.
Il Metodo è un processo, cioè prevede un insieme di esperienze predefinite e conseguenti, che ne determinano le varie fasi: questo non significa che saranno per tutti identiche nella forma, ma che nella sostanza sono previste delle tappe, raggiunte le quali occorrono cambiamenti con caratteristiche analoghe.
La durata media dell'addestramento per portare un Apprendista ad avere una parziale autonomia, in condizione cioè di elaborare stimoli efficaci per Sé e per altri, è di dieci anni.
Questo dato non vale per tutti: sia le condizioni karmiche, sia la predisposizione naturale, possono influire in modo decisivo in un senso o nell'altro.
Esistono due ostacoli principali legati alla natura del processo: il primo è costituito dalle esperienze che, essendo volte a obiettivi aventi poco o nulla in comune con quelli socialmente propugnati, spesso causano situazioni e comportamenti che entrano in contrasto con quelli convenzionali.
All'inizio possono essere regole banali, come l’astenersi da un cibo (per esempio la carne) o il non permettere che si fumi in casa propria, ma procedendo nell'addestramento, la necessità di coinvolgere la sfera intima dell’essere (rapporti familiari, controllo delle emozioni, pratiche rituali, ecc.) può condurre l'Apprendista a sentirsi un alieno rispetto al mondo.
Il secondo è determinato dal fatto che, per aiutare l’Apprendista a passare da un ciclo di esperienze a quello successivo, la Guida è costretta ad azzerare a ogni nuovo livello il valore dei risultati che l'allievo ha raggiunto in precedenza, provocando vere e proprie crisi energetiche.
È compito di coloro che si occupano dell'addestramento acquisire le capacità per
alternare la Severità con la Misericordia, fornendo a chi sta imparando un supporto energetico nei momenti difficili e uno stimolo, anche duro, in presenza di autocommiserazione o lassismo.
La Via Tantrica, proponendosi di raggiungere yoga (l’unione con il Sé) e bhoga (il benessere) non può prescrivere (yama) né proibire (niyama), ma continuamente cerca il modo migliore per rendere all’essere la sua libertà originaria.
ESERCIZIO
Adottare un comportamento volto a invertire l’idea che gli altri hanno di noi.
Si consiglia di provare a modificare aspetti marginali della propria personalità.
